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Église Santa Maria dei Sette Dolori - Rome, Metropolitan City of Rome Capital
Adresse: Via Garibaldi, 27, 00153 Roma RM.
Site web: unaguidaturisticaroma.com.
Spécialités: Couvent, Attraction touristique.
Autres données d'intérêt: Entrée accessible en fauteuil roulant.
Avis : Cette entreprise a 67 avis sur Google My Business.
Avis moyen: 4.7/5.
Emplacement de Église Santa Maria dei Sette Dolori
L'Église Santa Maria dei Sette Dolori, également connue sous le nom de Santuario de Notre-Dame des Sept Douleurs, est une église située dans le quartier de Trastevere à Rome. L'adresse est Via Garibaldi, 27, 00153 Roma RM. Elle est facilement accessible en fauteuil roulant.
Cette église est un couvent et une attraction touristique populaire. Elle est réputée pour ses sept autels, chacun consacré à l'un des sept douleurs de la Vierge Marie. Les visiteurs peuvent admirer les magnifiques œuvres d'art baroques qui ornent l'intérieur de l'église, telles que des fresques et des statues.
Le Santuario di Santa Maria dei Sette Dolori offre également un cadre paisible et serein pour la prière et la réflexion. Les touristes et les pèlerins peuvent allumer des bougies et laisser des prières sur les autels.
Si vous cherchez à en savoir plus sur l'histoire et l'architecture de l'église, vous pouvez visiter le site web à l'adresse unaguidaturisticaroma.com. Vous y trouverez des informations détaillées sur les caractéristiques uniques de l'église, ainsi que des conseils pour planifier votre visite.
L'église a reçu 67 avis sur Google My Business, avec une moyenne de 4,7/5. Les commentaires des visiteurs témoignent de la beauté et de la sérénité de l'église, ainsi que de la gentillesse et de l'hospitalité du personnel.
Avis de Église Santa Maria dei Sette Dolori
Roberto Cecchini
Percorrendo via Garibaldi in discesa dal Gianicolo e poco prima di arrivare a Porta Settimiana, sul curvone a destra ci si imbatte in un monumento molto importante ma praticamente nascosto e svelato solo da un vecchio pannello: questa è l'opera commissionata dalla Duchessa di Latera, accanto al monastero delle Oblate. Sia la Chiesa di Santa Maria dei Sette Dolori sia il monastero furono infatti progettati da Francesco Borromini, che qui vi lavorò fino al 1655 ma che lasciò incompiuta per via dei numerosi cantieri di cui si occupava in quel periodo a Roma e anche delle difficoltà economiche della Duchessa. Nel 1642 fu lei a fondare il convento e i lavori iniziarono un anno dopo ad opera di Borromini, in particolare la Chiesa e le relative cappelle, la facciata e l'atrio ottagonale. Un'altra fase, che non vide più la presenza dell’Architetto, si ebbe tra il 1648 e il 1652 dove si perse molto del progetto borrominiano e altre modifiche vennero poi apportate a metà del '700 e durante i restauri della metà dell''800 e dei primi del '900.
Oggi vediamo se entriamo nel cortile una facciata incompiuta in mattoni grezzi, senza alcun tipo di intonaco, caratterizzata da linee concave e convesse (la mano del Borromini si riconosce perfettamente) e a sinistra il corpo della Chiesa, il tutto caratterizzato dalla semplicità e dall'austerità dell'ordine delle Oblate tramite l'uso del laterizio a vista, ripreso dai monumenti romani. Nel cuore del complesso potrete trovare un bel chiostro le cui decorazioni sembrano avere ancora qualche traccia del Borromini ma siccome una parte del monastero è stata acquistata da privati e trasformata in un lussuoso albergo sarà difficile visitare la chiesa che segue ancora i ritmi e le regole della clausura. Di fatto vale la pena fermarsi e ammirare la facciata che porta indissolubilmente la mano del maestro. Utili info? Lasciate un like e guardate le altre recensioni.
Francesco Baldanza, Local Guide
È LA CASA DELLA VITA
Rastrellamenti nazi-fascisti a danno degli ebrei a Roma, anno 1943.
Forse non tutti sanno che durante questo tragico periodo del 1943 molti conventi e monasteri, con la benedizione e il beneplacito di Papa Pio XII, si adoperarono per accogliere entro le loro mura molti ebrei, salvandoli così dai rastrellamenti dei nazisti.
Tra questi conventi spicca quello di Santa Maria dei Sette Dolori, sito in via Garibaldi 27 a Roma, alle pendici del Gianicolo, quando la Madre Superiora Suor Maria Antonietta Mastrofrancesco, a costo della sua stessa vita e delle sue consorelle, nel 1943 accolse, nascose e salvò oltre 150 ebrei. Ne fa debita e onorata menzione la giornalista Claudia Benassi (vedi foto e video allegati), che ci introduce in questo monastero nel programma televisivo di approfondimento condotto dal giornalista Aldo Cazzullio "Una giornata particolare - l'attentato di via Rasella" in onda su LA7 nel mese di novembre 2023.
Michele Soldovieri
È un Borromini minore quello della chiesa di Via Garibaldi, incastonata all'interno di un monastero, protetto sin dalla sua costruzione da mura che ne consentono la visione della facciata incompiuta solo posizionandosi in uno slargo elevato della via stessa ? Assolutamente no.
Il genio del barocco romano seicentesco esprime il suo modo di fare arte, riempiendo lo spazio vuoto, sempre in maniera assoluta e totale, anche in una situazione come quella del Monastero e della chiesa dei sette dolori, del cui esito Borromini non deve averne avuto contezza, poiché impegnato in altre commissioni.
Si accede all'interno della struttura architettonica varcando un bel portale, chiuso da un cancello in ferro battuto, la cui parte superiore è stata probabilmente realizzata dallo stesso Borromini. Si attraversa il cortile-giardino e si viene immediatamente investiti dalla visione dell'amplissima e bellissima facciata tipicamente borrominiana, movimentatissima ed armoniosa nei suoi laterizi e pietre concave e convesse, che sembrano danzare tra loro fino allo sfinimento.
Il fantasioso barocco del Borromini si rivela nelle due belle cappelle laterali della chiesa nelle rispettive nicchie appena scavate e nell'abside molto profonda. Sopra la porta, in alto, si svolge una voluta seicentesca di grande splendore. Nell'unica navata si snodano a metà parete, all'interno di modesti incavi, le sagome di angeli o santi che voglion sembrar fatte di marmo o stucco e che appaion ritagliate nel cartone, un modo curioso anche se economico di sostituire le statue vere, certamente trafugate, che sviliscono la bellezza della chiesa.
Negli incavi delle due cappelle laterali trovano collocazione due splendide tele, la visione di Sant'Agostino di un giovane Carlo Maratta sul lato sinistro della navata, realizzata intorno al 1650 e l'annunciazione, di autore ignoto, probabilmente riferibile alla scuola fiorentina, realizzato nel XV secolo.
L'altare centrale, magnifica costruzione architettonica del Borromini, è impreziosito da una tela raffigurante il Cristo morto realizzata nel XVI secolo ed attribuita al cremonese Antonio Cicognini.
L'architettura interna della chiesa è ordinata secondo una scelta tipicamente Borrominiana con l'ideazione di un colonnato che rivestesse interamente le pareti formato da semicolonne alveolate e che conferisse allo spazio rettangolare la prova tangibile che l'illusione è un concetto che colpisce lo sguardo dello spettatore. La trovata dei quattro archi siriaci senza soluzione di continuità con la trabeazione, pur rimandando ad epoche passate nondimeno conferisce pregio assoluto ad una visione dello spazio interno sinuosa ed elissoidale come era nelle corde del sommo artista ticinese.
La contessa Camilla Virginia Savelli, fondatrice del monastero, riposa all'interno della chiesa assieme al marito Antonio Farnese, che l'aveva preceduta nel regno dell'aldila', nel sepolcro antistante la zona presbiteriale.
Un piccolo ritratto della contessa, riproduzione dell'originale del Maratta ci restituisce il volto austero della fondatrice del monastero.
Gilda Agostini
Santa Maria dei Sette Dolori è una Piccola Chiesetta barocca a via Garibaldi, alle pendici del Gianicolo nel rione di Trastevere.
La Chiesa, che nasce originariamente assieme a un monastero delle oblate agostiniane, commissionata da Camilla Virginia Savelli Farnese , fu progettata dal Borromini che, però, poco dopo , dovette interrompere i lavori per mancanza di fondi.
Tuttavia, l opera fu terminata da altre maestranze, che non seguirono le linee stilistiche borrominiane
La facciata, molto semplice, denota subito il tocco del borromini e la sua tipica architettura , caratterizzata da linee concave e convesse .
La particolarità di questa bella chiesetta è che rimane inserita all interno di un albergo di lusso, che , col tempo,
ha preso il posto dell antico monastero.
Questa è forse la nota più particolare ed anche quella che ho gradito di meno.
Simone Porrelli
Si trova in Trastevere, sotto il Gianicolo lungo via Garibaldi. E' a fianco di un hotel "Donna Camilla Savelli", ricavato in un ex Monastero e direttamente all'interno di una cinta muraria, dove il fronte è direttamente su cortile ma non rispecchia lo sviluppo in navata unica della chiesa stessa (a 90 gradi rispetto alla facciata su cortile). E' una vera meraviglia, su progetto del Borromini, che vi ha lavorato fino al 1655.
L'edificio ecclesiastico fu commissionato da Camilla Savelli Farnese, accanto al Monastero delle Oblate agostiniane: esse rendevano parte alla vita religiosa le giovani delle famiglie nobili di salute cagionevole e anche le figlie di nobili decaduti per insegnare loro la vita monastica.
Borromini non è riuscito a portare a termine il progetto, finito successivamente da interventi di altri architetti, sia perché in quel periodo vi era il massimo dei cantieri aperti in Roma e cercava di assicurarsi nuovi progetti di edifici e piazze, e sia l'elezione di Alessandro VII a nuovo Papa, avvenuta proprio nel 1655, lo portarono via via all'isolamento (visto che Alessandro VII affidava praticamente tutti i cantieri a Bernini, vedere uno su tutti piazza san Pietro - 1656 fino al 1667 - oltre alle chiese di Sant'Andrea al Quirinale, la Collegiata di Santa Maria Assunta di Ariccia e Chiesa di San Tommaso di Villanova a Castel Gandolfo).
Stefano Rossetti
S. Maria dei Sette Dolori, è una bellissima chiesa del Borromini, il portale principale non è la vera entrata che si trova a lato, passando attraverso un vestibolo ottagonale si arriva all'interno della chiesa. da vedere la trabezione che si sviluppa in continuità secondo archi siriaci. la trabeazione è interrotta da una finestra a campana, che delimita il coro delle suore di clausura.la trabeazione assume l'andamento particolare detto a delfino, un andamento tanto caro al borromini che si ritrova in molte sue opere e anche nel baldacchino di S. Pietro del Bernini in cui il Borromini aveva prestato la sua opera. Dal Gianicolo si può vedere l'estensione totale del monastero.
Stefano Manzo
La Chiesa Santa Maria dei Sette Dolori si trova nel centro storico di Roma, Rione XIII (Trastevere) in Via Garibaldi, 27.
L’edificio venne costruito adiacente ad un preesistente convento in stile barocco nel XVII secolo, i lavori vennero affidati al grande architetto Francesco Borromini il quale, per vari problemi, non li riuscì a portare a termine, lasciandola come una sorta di incompiuta, ma comunque con la sua impronta delle linee concava e convessa della facciata, in seguito ebbe diversi restauri fino a quelli dell’inizio del XX secolo.
L’interno si sviluppa con un’unica navata rettangolare molto bella l’abside che ha come pala dell’altare maggiore il dipinto la “Visione di Sant'Agostino”.
Filippo Mascioli
Opera incompiuta di Francesco Borromini si eleva un po' nascosta con la sua parete in mattoni a vista alle pendici del Gianicolo. Un bell'hotel in stretta comunicazione con l'edificio sacro permette di salire tranquillamente sulla terrazza che lo ricopre offrendo una vista panoramica molto bella sulla Città. La Chiesa, gestita dalle Oblate, chiede qualche sacrificio per esser compiutamente visitata: è pienamente accessibile alle 07:00 dei giorni feriali e la domenica alle 08:00 in concomitanza con le Messe mattutine. Ciò non toglie che se si capita nel primo pomeriggio mentre alcune suore si dedicano alla pulizia di banchi e pavimento, queste ti invitino spontaneamente a entrare e soffermarsi.
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